lunedì 24 gennaio 2011

Marcia Boys Montefortiana 2011: Con Papa Wojtyla camminando sull'arcobaleno della solidarietà

Anche quest'anno ho partecipato con alcune mie classi alla Marcia Boys, manifestazione inserita nella annuale Montefortiana. Quest'anno, il Concorso di pittura abbinato alla Marcia, era dedicato alla figura di Giovanni Paolo II. Ecco alcuni clic della giornata con il sottofondo della canzone di Amedeo Minghi 'Un uomo venuto da lontano'.



Un uomo venuto da molto lontano,
negli occhi il ricordo dei campi di grano,
il vento di Auschwitz portava nel cuore
e intanto scriveva poesie d'amore,
amore che nasce dentro il cuore dell'uomo
per ogni altro uomo.

Un uomo venuto da molto lontano
stringeva il dolore e un libro nella mano
qualcuno ha sparato
ed io quel giorno ho pianto,
ma tutto il mondo gli è rimasto accanto:
quel giorno il mondo ha ritrovato il cuore,
la verità non muore.

Un uomo che parte, vestito di bianco,
per mille paesi e non sembra mai stanco,
ma dentro i suoi occhi un dolore profondo;
vedere il cammino diverso del mondo,
la guerra e la gente che cambia il suo cuore,
la verità che muore:

(corale) Và, dolce grande uomo, và
Và, parla della libertà.

Và, dove guerra, fame e povertà
hanno ucciso anche la dignità.
Và e ricorda a questo cuore mio

(coro) và e ricorda a questo cuore mio


Che Caino sono pure io…..

Dall'Est è arrivato il primo squillo di tromba,
il mondo si ferma… c'è qualcosa che cambia,

(corale) un popolo grida:
Noi vogliamo Dio,
la libertà è solo un dono suo:

Tu apri le braccia e incoraggi i figli
ad essere fratelli.

(corale) Và, dolce grande uomo và.
Và, parla della libertà.

Và, dove l'uomo ha per sorella
solo lebbra e mosche sulle labbra.
Và, e ricorda a questo cuore mio

(coro) và e ricorda a questo cuore mio

Che Caino sono pure io…
Che Caino sono pure io…

venerdì 21 gennaio 2011

Ho scelto!

lunedì 17 gennaio 2011

Sicurezza on line per la famiglia

Google annuncia di aver creato un nuovo Centro Sicurezza Online per la Famiglia. Il centro raccoglie suggerimenti di importanti associazioni, consigli e spunti offerti da genitori (che lavorano in Google ma non solo) così come informazioni su come usare gli strumenti di sicurezza che abbiamo sviluppato per i prodotti Google. La rivoluzione digitale, abbracciata entusiasticamente dai più giovani, mette a dura prova i genitori, che non sempre hanno consapevolezza o competenze per educare i figli a un uso responsabile dei nuovi media, Internet e social network in testa. I nuovi strumenti presentano nuove opportunità di miglioramento del sapere e di socializzazione, ma anche nuove insidie che, per mancanza di tempo o di informazioni, molti genitori non sono attrezzati a comprendere e affrontare. Google ha deciso di creare il Centro Sicurezza Online per la Famiglia proprio partendo da questa constatazione, suffragata dai dati di una recente indagine alla quale ha fornito il proprio contributo e che ha evidenziato come – in un campione rappresentativo di oltre 500 genitori di bambini tra gli 8 e i 13 anni - appena il 18% abbia mostrato di conoscere appieno le nuove tecnologie e di essere in grado di affiancare in modo appropriato i figli in un approccio corretto e responsabile ai media digitali. Vai al link per entrare nel Centro Sicurezza per la Famiglia.

domenica 9 gennaio 2011

Ripartiamo...buon 2011!

domenica 2 gennaio 2011

Buon Anno!

giovedì 16 dicembre 2010

Un sogno per domani (Pay it forward): alcune riflessioni...


Il metodo-Trevor (il protagonista) prevede che non si possa restituire il favore, ma che questo vada passato. C’è qualcosa di diverso in questa scelta: la gratuità. Io faccio un “favore” per bontà e non per sdebitarmi. Fare qualcosa per gli altri e non per se stessi: è questa la logica di Trevor, perché se si avesse la possibilità di avere qualcosa in cambio si sceglierebbero le persone da aiutare anche e soprattutto in base alle proprie esigenze e nessuno aiuterebbe chi davvero ne ha bisogno. La gratuità, inoltre, non consiste solo nel farlo senza “nulla a pretendere”, ma anche nello stile: io non lo faccio per sentirmi superiore agli altri, per vedermi riconosciuto uno status di bontà dagli altri o per prendermi i meriti (il ragazzo nero che in prigione dice al giornalista di essere l’ideatore del metodo). Quando aiuto gli altri lo faccio davvero gratuitamente? Mi aspetto qualcosa in cambio? Lodi, apprezzamento, maggiore considerazione? Mi sento superiore rispetto alla persone che ho aiutato? Ma la totale gratuità comporta, per assurdo, un curioso effetto collaterale: “sorridi ed il mondo ti sorriderà” oggi si può tradurre in “aiuta qualcuno e penseranno che gatta ci cova”. La sfiducia nel prossimo, infatti, è tale che non siamo in grado di riconoscere la bontà e il disinteresse di alcuni gesti: il giornalista che non si fida del regalo dell’avvocato e pensa possa esplodere, il professore quando Trevor gli chiede come sia rimasto ustionato (dimostrando interesse verso di lui) pensa subito che l’abbiano mandato i suoi amici per “gusto-per-la-chiacchiera”. Come siamo arrivati a questo punto? Ci è mai capitato di diffidare di chi ci voleva aiutare? Riusciamo a vedere un amico, un compagno di strada in chi ci è accanto o no? Restiamo sconvolti anche noi dall’amore e dalla bontà come il giornalista? Perché un tale messaggio di fiducia e speranza, di amore e di possibilità è così spiazzante? Forse perché se ci riesce un ragazzino di undici anni noi non abbiamo scuse? Perché ci sbatte in faccia la realtà del nostro io e della nostra natura? Perché ci fa capire che basta poco e che noi quel poco non lo facciamo?

martedì 14 dicembre 2010

Tutto l'amore che ho...(Jovanotti)


Le meraviglie in questa parte di universo,
sembrano nate per incorniciarti il volto
e se per caso dentro al caos ti avessi perso,
avrei avvertito un forte senso di irrisolto.

Un grande vuoto che mi avrebbe spinto oltre,
fino al confine estremo delle mie speranze,
ti avrei cercato come un cavaliere pazzo,
avrei lottato contro il male e le sue istanze.

I labirinti avrei percorso senza un filo,
nutrendomi di ciò che il suolo avrebbe offerto
e a ogni confine nuovo io avrei chiesto asilo,
avrei rischiato la mia vita in mare aperto.

Considerando che l'amore non ha prezzo
sono disposto a tutto per averne un po',
considerando che l'amore non ha prezzo
lo pagherò offrendo tutto l'amore,
tutto l'amore che ho.

Un prigioniero dentro al carcere infinito,
mi sentirei se tu non fossi nel mio cuore,
starei nascosto come molti dietro ad un dito
a darla vinta ai venditori di dolore.

E ho visto cose riservate ai sognatori,
ed ho bevuto il succo amaro del disprezzo,
ed ho commesso tutti gli atti miei più puri.

Considerando che l'amore non ha prezzo...
Considerando che l'amore non ha prezzo,
sono disposto a tutto per averne un po',
considerando che l'amore non ha prezzo
lo pagherò offrendo tutto l'amore,
tutto l'amore che ho,
tutto l'amore che ho.

Senza di te sarebbe stato tutto vano,
come una spada che trafigge un corpo morto,
senza l'amore sarei solo un ciarlatano,
come una barca che non esce mai dal porto.

Considerando che l'amore non ha prezzo,
sono disposto a tutto per averne un po',
considerando che l'amore non ha prezzo
lo pagherò offrendo tutto l'amore,
tutto l'amore che ho,
tutto l'amore che ho,
tutto l'amore che ho,
tutto l'amore che ho,
tutto l'amore che ho.