mercoledì 10 novembre 2010

Vai e vivrai (titolo originale Va, vis et deviens): metafora dell'adolescenza

Durante la carestia che nel 1985 flagella l'Etiopia, Israele e Stati Uniti organizzano l'operazione Mosé con l'obiettivo di far espatriare gli ebrei etiopi detti Falascià e condurli nella Terra Promessa. Il piccolo etiope Schlomo viene spinto dalla madre a fingersi ebreo per uscire dal Paese e salvarsi la vita. In Israele viene preso per orfano e adottato da Yoram e Yael, coppia israeliana con due figli. Ma Schlomo fatica ad integrarsi nella cultura locale e mantiene sempre vivo il desiderio di rivedere la madre. Cresciuto, conosce la coetanea ebrea Sarah che si innamora di lui, ma insieme sperimenta anche momenti di razzismo a scuola e nella società. Trova conforto solo nel maestro Qes Amhra che lo aiuta ad entrare in corrispondenza postale con la madre e al quale confida la verità sulla propria storia. Quindi parte per Parigi per studiare medicina. Diventato medico, si arruola, sperimenta gli orrori della guerra nei territori occupati, viene ferito gravemente. Assistito dalla famiglia adottiva e da Sarah, si decide finalmente a sposarla. Ma quando le rivela di non essere ebreo, la ragazza lo lascia. Solo grazie all'intervento di Yael, Sarah si convince a cambiare idea e a tornare da lui. Ora il ragazzo diventato uomo può tornare in Etiopia per riabbracciare la madre.

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