domenica 21 febbraio 2016

Il grande silenzio

Al regista Philip Groning é stato concesso il permesso di girare un film sulla vita dei monaci. Per quattro mesi, tra la primavera e l'estate del 2002, Groning ha vissuto nel monastero e ha seguito i monaci con la telecamera. Ha messo insieme una grande mole di materiale (circa 120 ore) dal quale sono tratti i 160' di questo viaggio in una realtà appartata e umile, densa di suggestioni. Lo sguardo di Groning é timido, leggero, quasi impaurito. E con lui, anche noi, piccoli ingranaggi dalla vita frenetica, siamo invitati ad assaporare quel silenzio, a ridare valore agli oggetti, alle nude pareti, agli elementi naturali, a un crocefisso ligneo che restituisce la semplice centralità dell'essere umano, creato a somiglianza di Dio. Alcuni canti, i rintocchi della campana, i momenti della meditazione, la neve che crea divertimento e imbarazzo. La preghiera lega insieme il trascorrere delle ore, allarga gli spazi, amplia gli orizzonti. Ne esce un film da vedere all'inizio con qualche comprensibile 'fatica' (é anche un esperimento di 'linguaggio' filmico) ma poi lasciandosi andare al flusso delle immagini, alla sensazione di 'toccare' qualcosa di intangibile ma di totalmente nostro. E questa condizione allora non é più quella del 'silenzio' ma quella di una voce altissima, di dolore, di comprensione, di speranza di salvezza. 





  


  


  


  


  


 

0 commenti:

Posta un commento