domenica 14 febbraio 2010

San Valentino: chi era costui?

Uno dei santi più venerati al mondo, Valentino fu cittadino di Interamna in Umbria e subì il martirio per decapitazione. Gli agiografi fissano convenzionalmente il suo dies natalis nel 273. La prima fonte che lo menziona é il Martirologio geronimiano, composto tra il V e il VI secolo. La vita del santo è incentrata su un miracolo di guarigione. Fu chiamato a Roma dal maestro di retorica Cratone il quale, afflitto per il figlio Cheremone, malato di epilessia, aveva sentito della fama di guaritore di Valentino e nella sua disperazione era giunto ad offrirgli metà della sua fortuna. Valentino lo ammonì sulla futilità della ricchezza materiale e che solo fede e carità avrebbero prodotto la guarigione. Ottenuta la promessa di Cratone di farsi battezzare, Valentino si ritirò in preghiera con Cheremone, in una cella fatta costruire appositamente, vegliandolo tutta la notte, fino a quando il ragazzo, al bagliore di una luce improvvisa, iniziò a dare segni di guarigione. Cratone si convertì con tutta la famiglia, mentre Cheremone e si suoi amici vollero seguire Valentino. Tali avvenimenti irritarono però i pagani che incitarono il prefetto a decretare la decapitazione di Valentino, la quale avvenne celermente e tacitamente di notte, il 14 febbraio, al LXIII miglio della via Flaminia. I giovani Procolo, Efebo e Apollonio, la stessa notte, riportarono a Terni il corpo di Valentino e lo seppellirono devotamente in un cimitero suburbano. La loro stessa conversione giunse alle orecchie del console Leonzio che, temendo una sollevazione di popolo, li processò pochi giorni dopo e li condannò alla pena capitale. I loro corpi furono deposti presso il sepolcro di Valentino.
LA LEGGENDA

(stele medievale di San Valentino - Verona, Museo di Castelvecchio)
La festa del vescovo e martire Valentino si riallaccia agli antichi festeggiamenti di Greci, Italici e Romani che si tenevano il 15 febbraio in onore del dio Pane, Fauno e Luperco. Questi festeggiamenti erano legati alla purificazione dei campi e ai riti di fecondità. Divenuti troppo orridi e licenziosi, furono proibiti da Augusto e poi soppressi da Gelasio nel 494. La Chiesa cristianizzò quel rito pagano della fecondità anticipandolo al giorno 14 di febbraio attribuendo al martire ternano la capacità di proteggere i fidanzati e gli innamorati indirizzati al matrimonio e ad un’unione allietata dai figli. Da questa vicenda sorsero alcune leggende. Le più interessanti sono quelle che dicono il santo martire amante delle rose, fiori profumati che regalava alle coppie di fidanzati per augurare loro un’unione felice. Oggi la festa di S.Valentino è celebrata ovunque come Santo dell’Amore. L’invito e la forza dell’amore che è racchiuso nel messaggio di S.Valentino deve essere considerato anche da altre angolazioni, oltre che dall’ormai esclusivo significato del rapporto tra uomo e donna. L’Amore è Dio stesso e caratterizza l’uomo, immagine di Dio. Nell’Amore risiede la solidarietà e la pace, l’unità della famiglia e dell’intera umanità.

1 commenti:

La profe ha detto...

Mi piacciono molto le usanze inglese e giapponese a San Valentino: infatti questi due popoli considerano il 14 febbraio la festa dell'amore nel senso più generale possibile, perciò c'è uno scambio di doni (o meglio, di pensieri, di piccole cose, di dolcetti,...) anche tra amici e all'interno della famiglia.

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